La Campania ha bisogno di ripartire
Onorevole Patriciello, dopo quindici anni in Forza Italia ha scelto di correre nuovamente per l’Europarlamento ma, stavolta, con la Lega. Cosa l’ha portato a scegliere il Carroccio?
“L’attenzione che pone alle questioni identitarie. E’ una fase storica, quella che stiamo attraversando, in cui il nostro paese dovrà difendere la propria identità in un contesto geopolitico dinamico e complesso. Non è il momento di tentennamenti. Serve tanta chiarezza: quella che chiedono i nostri elettori, la gente comune sommersa dai problemi della quotidianità che in molti casi la politica europea non sempre è stata in grado di risolvere. Mai come in questo momento serve stare dalla parte della Lega e condividere le sue battaglie”.
E’ un vero e proprio recordman di preferenze: nel 2019, le elezioni europee che segnarono il ritorno alla politica attiva di Silvio Berlusconi dopo la sua condanna: all’epoca, tra i candidati azzurri, arrivò al secondo posto, secondo solo al Cavaliere..
“Sono costantemente in contatto con i miei elettori: il mio è un modo di rapportarmi assolutamente personale. Tutti loro hanno il mio numero e possono contattarmi”.
Il passaggio con la Lega ha inciso in negativo sulla loro fidelizzazione, specie dato che siamo nella circoscrizione meridionale?
“Non mi sembra affatto. Anzi, ho incontrato ed incontro sempre tanto affetto da parte dei miei sostenitori in ogni luogo della circoscrizione che sto attraversando in queste intense giornate di campagna elettorale. Mi piace guardare negli occhi le persone, frequentare il territorio, viverlo per davvero. Ai salotti buoni ho sempre preferito la piazza del paese: è questa la semplicità che coltivo”.
Se in Italia Fi e Lega condividono la stessa coalizione di maggioranza, lo stesso non vale nel Parlamento Europeo, dove sono su fronti – al momento – non coalizzati. Ciò potrà avere delle ripercussioni sulla sua azione politica a Bruxelles?
“Ciò che davvero mi interessa è di difendere gli interessi del nostro paese, del mezzogiorno d’Italia e degli italiani. Non è questione di maggioranza o di opposizione: avrei potuto scegliere canali ben più comodi. La Lega sta facendo tanto per il Mezzogiorno, a differenza dei luoghi comuni: lo dimostra l’azione di governo del Ministro Salvini”.
Da vent’anni è europarlamentare: quali sono le azioni che l’hanno maggiormente soddisfatto?
“Se guardo al passato sono molto orgoglioso di essere stato relatore della nuova strategia spaziale dell’Unione europea: di lì è partita tutta l’attività UE in tema di ricerca, innovazione e investimenti in ambito spaziale. In quest’ultimo periodo mi sono occupato particolarmente di lotta alle malattie oncologiche, siccome sono stato vicepresidente della Commissione dell’Europarlamento contro il cancro. Ma ho difeso anche il Made in Italy: si pensi, ad esempio, al blocco del nutriscore e del sistema di etichettature a semaforo. Questa avrebbe potuto danneggiare irreparabilmente la reputazione di molte nostre eccellenze agroalimentari ed anche il loro indotto economico”.
Quali saranno, invece, le priorità che si pone per il prossimo mandato a Bruxelles, qualora dovesse essere riconfermato nella sua carica?
“Voglio un’Europa migliore, meno burocratizzata, meno chiusa nelle stanze del potere. Voglio un’Europa che sia vicina alle piccole ed alle microimprese, che possa proteggere sempre di più i ceti produttivi ed imprenditoriali. Voglio un’Europa attenta e vicina a chi ha bisogno, che potenzi la sua vocazione alla sussidiarietà. Un’Europa semplice ed efficace, in altri termini. Tutto il resto sono soltanto chiacchiere”.
Le elezioni europee saranno un test anche per le regionali in Campania, non solo in termini assoluti ma anche di distribuzione dei consensi interna alla coalizione di centrodestra che punta ad assumere il governo della regione dopo dieci anni di centrosinistra a Palazzo Santa Lucia..
Non sta a me decidere come agire per le Regionali. Certamente, la Campania, quale motore del Sud Italia, ha bisogno di ripartire. Se riparte la Campania, riparte il Sud”.
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