BRUXELLES -
La sentenza della Corte europea dei diritti umani evidenzia le colpe delle istituzioni italiane nel disastro della “Terra dei fuochi”. Cosa pensa di questa situazione?
Quella dello scorso gennaio è una sentenza storica, non solo per i nostri territori per l’Europa in generale. Detto questo non ci voleva un tribunale internazionale per evidenziare le tante, troppe, mancanze delle istituzioni in generale e della politica in particolare. Quando un problema ha un impatto così grande sul tessuto economico e sociale del territorio e sulla vita stessa dei cittadini è ovvio che qualcosa non ha funzionato. C’è bisogno di un’attenzione particolare ma soprattutto c’è bisogno di meno chiacchiere e più fatti.
La carenza di infrastrutture nel Sud Italia resta irrisolta. L’aeroporto di Capodichino è ormai oltre il limite di voli e all’inizio dell’anno prossimo chiuderà per lavori. Si parla fra l’altro di consentire il couso dello scalo militare di Grazzanise per i voli civili o di costruire nella stessa area un nuovo scalo. Queste soluzioni possono finalmente contribuire a sbloccare lo sviluppo?
Lo sviluppo del sud e il potenziamento delle sue infrastrutture sono due facce della stessa medaglia. Abbiamo accumulato un ritardo troppo grande ed è tempo di rimediare. Finalmente, però, qualcosa si muove: il PNRR ha destinato circa il 40% dei fondi al Mezzogiorno. Questa è senza dubbio una buona notizia. Il ministro Salvini sta facendo un lavoro straordinario sul fronte del potenziamento della rete infrastrutturale del sud: penso ai lavori della Napoli-Bari, alle migliaia di cantieri della linea ferroviaria, oltre ovviamente al Ponte sullo stretto che sancirebbe la fine dell’isolamento di Sicilia e Calabria dopo secoli. Su Grazzanise, infine, io credo che il suo utilizzo come scalo civile e non solo militare sia una grande opportunità, non solo per la provincia di Caserta ma per l’intera Regione.
FdI, Lega e Forza Italia sono alleati, ma in Europa sono in gruppi diversi. Secondo lei questa situazione si può superare o va bene così?
Va bene così. Anzi: è sempre stato così. Storicamente Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, sul piano europeo, hanno avuto sensibilità politiche diverse e fanno parte, infatti, di gruppi parlamentari diversi. Non è mai stato un problema l’appartenenza a gruppi politici europei diversi e non lo è nemmeno oggi. Tra l’altro è successo e succede anche all’interno di maggioranze di Governo di centrosinistra.
Su Rearm Europe e sanzioni a Mosca la vostra posizione è opposta a quella della Meloni. Come se ne esce?
Dialogando. Ma sulle sanzioni la posizione della Lega non è opposta a quella della Meloni, tanto è vero che abbiamo sempre votato compatti per quanto riguarda le questioni legate alla guerra in Ucraina. Sul riarmo abbiamo vedute diverse: crediamo che in una fase politica ed economica delicata come quella che stiamo vivendo, l’ultima cosa da fare è spendere 800 miliardi di euro in armi. Strano che a ricordare la vocazione pacifista dell’Unione Europea sia proprio il nostro gruppo politico, i cosiddetti “euroscettici”. La realtà, invece, è che i padri fondatori dell’Europa avevano ben capito che l’obiettivo principale dei Paesi europei era quello di stare ben lontani da qualsiasi intento bellicistico.
In Campania si vota per la Regione a novembre: il segretario di FI Tajani si dice convinto che il candidato presidente del centrodestra sarà un civico, Noi Moderati e FdI dissentono nettamente. Secondo lei la soluzione civica è praticabile?
Io credo che a prescindere dall’estrazione del candidato, l’importante è che sia un nome sul quale si riesca a trovare la maggiore convergenza possibile. Se l’obiettivo, come deve essere, è quello di vincere è chiaro che bisogna ragionare su quale sia la scelta migliore per raggiungere l’obiettivo. Per formazione umana e imprenditoriale sono abituato a ragionare concretamente: i tatticismi politici non fanno per me. Che sia un candidato “di partito” o un esponente della società civile l’importante è che sia una figura che abbia la capacità di unire e di spingere tutte le liste, partitiche e civiche, a fare il massimo per raggiungere la guida della Regione Campania.
Qui l’intervista cartacea:
https://www.patriciello.it/wp-content/uploads/2025/05/intervista-cronache.pdf